1) Per prima cosa ho assemblato i vari stand, tutti molto dettagliati e caratteristici. Non ho ravvisato particolari difficoltà, se non la dimensione estremamente piccola di alcune parti (le ochette, i birilli) che hanno richiesto tempo e molta attenzione per essere posizionati—io lavoro senza pinzette, e questa è la prima volta che ho pensato che forse dovrei comprarmene un paio, perché maneggiare pezzi così piccoli con le dita è difficile.

2) Nel montare gli stand, ho avuto cura di incollare al loro interno i vari gestori prima di incollare il tetto. Nel caso del Beergarden, ho incollato anche tavoli, sedie e clienti.

3) Una cosa che ho subito notato è che mentre gli stand con le attrazioni erano molto ricchi di accessori (birilli, ochette, pupazzi da dare in premio ecc.) quelli dei dolciumi erano un po’ scarsi. C’erano i contenitori, sì, ma a parte nel caso dello stand “Dolce Diavolo”, tali contenitori erano vuoti.
Per fortuna avevo ancora un po’ delle “mele” (gialle, rosse, verdi), delle “patate” e delle “cipolle” Bush avanzate dalla costruzione del diorama del mercato che, opportunamente riciclate si sono trasformate in limoni e lime da spremere, fragole da frullare, caramelle e cioccolatini. Le più grandi (avendo queste sfere dimensione diverse) sono state usate come palle per lo stand del tiro a segno—sono state anche incollate in mano a dei personaggi impegnati a giocare.

4) I palloncini –originariamente solo gialli, bianchi e rossi – sono stati dipinti per avere maggiore varietà cromatica. Altri sono stati riciclati come premi per le altre attrazioni.

5) Per dare un’idea delle luci sfavillanti del lunapark, visto che non ho sfruttato la possibilità di applicare vere proprie luci elettriche (tutti gli stand sono predisposti per l’applicazione di luci), ho applicato liberamente della colla con glitter dorato e delle stelline color argento qua e là sugli stand.

6) Ho poi incollato i visitatori e clienti, e dato vita alla scenetta.